Mons. Fausto Balestrini

Nato a Sale Marasino il 5.5.1921. Della parrocchia di Calvisano. Ordinato a Brescia il 3.6. 1944. Vicario parrocchiale a Collebeato dal 1944 al 1945. Vicario parrocchiale a Calvisano dal 1945 al 1946. Cappellano Istituto Bonoris dal 1946 al 1953. Vicario parrocchiale a Mompiano, città dal 1949 al 1953. Vice assistente dioc. Uomini cattolici dal 1954 al 1958. Direttore spirituale del Seminario dal 1954 al 1958. Direttore spirituale dell’Istituto Arici dal 1957 al 1958. Segretario generale “Centro internazionale Pio XII” – Roma dal 1958 al 1963. Vice assistente nazionale A.C.I.  dal 1963 al 1970 . Canonico di Santa Maria a Cosmedin – Roma dal 1971 al 1972. Parroco a Mompiano, città dal 1972 al 1980. Segretario segretariato Caritas dal 1980 al 1983. Presidente del museo diocesano dal 1988 al 1992. Vicario parrocchiale a Zanano- frazione Noboli dal 1988 al 2001. Presbitero collaboratore a Concesio Pieve dal 2001 al 2005. Responsabile  casa natale di Paolo VI – Concesio dal 2000 al 2005. Morto a Concesio l’11.5.2008. Funerato a Concesio Pieve il 14.05.2008. Sepolto a Zanano.

Mons. Fausto Balestrini è morto nella festa di Pentecoste nella casa di riposo di Concesio. Aveva appena compiuti  87 anni. Con lui è scomparso uno dei preti bresciani più versatili e popolari, dediti a diverse forme di ministero, svolte anche a livello nazionale, come appare dal suo ampio curriculum vitae. E’ stato prima di tutto un pastore generoso e laborioso, capace di leggere i segni dei tempi e di guidare le persone con una predicazione chiara e coinvolgente, moderna ed affascinante. Attento alle singole persone e alle vicende comunitarie, ha saputo instaurare relazioni costruttive con tutte le categorie. Amava la parrocchia, la diocesi, la Chiesa universale con passione e con realismo. Mons. Balestrini è stato, poi, guida di coscienze  e un singolare formatore del laicato. Il suo ruolo istituzionale di padre spirituale in Seminario e all’Arici e poi i compiti ricoperti a Roma all’azione Cattolica sono stati occasione singolare per donare la sua preparazione nella formazione di coscienze cristiane ben formate, radicate nell’essenziale del Vangelo ma libere e mature nelle questioni contingenti e opinabili nel rapporto col mondo. Visse a Roma gli anni del Concilio ecumenico Vaticano II e, di ritorno a Brescia, ne applicò lo spirito con equilibrio e frutto. Un altro terreno, che ha goduto del ricco ministero di mons. Balestrini è stato quello della carità. Come cappellano dell’Istituto Bonoris e come Segretario della Caritas diocesana è stato promotore di carità. Una carità vista nella prospettiva moderna, che supera la mera assistenza e si fa carico di azioni per rimuovere le cause della miseria e tende a rendere il povero capace di riscatto e crescita. Infine mons. Fausto Balestrini ricordato come un infaticabile erudito di cose bresciane, un prete colto e amante della storia, della poesia e dell’arte, espressioni viste certamente come spazi di arricchimento rituale personale, ma anche come vie di evangelizzazione e catechesi. Non per nulla è stato fra i promotori del Museo Diocesano divenendone Presidente nella sua prima fase organizzativa. Le sue ricerche trovavano, in sintesi, spazi in  simpatici pezzi del Giornale di Brescia. Alcuni suoi lavori sono stati pubblicati, ma il meglio della sua conoscenza storica veniva comunicato poi nella predicazione e nel ministero ordinario, perché la sua profonda conoscenza del cuore umano lo rendeva un maestro gradito e apprezzato. L’amore alla brescianità lo ha portato ad accettare come ultimo incarico quello di custode della Casa Natale di Paolo VI a Concesio e ad approfondire sul piano storico la vicenda biografica della Beata Cristina, venerata a Calvisano. Pastore umanissimo, era schietto e immediato, portato ad arrivare all’essenziale, con il dono del buonumore e dell’ironia costruttiva e sdrammatizzante. Il suo carattere positivo ed ottimista era frutto delle sue qualità, affinate anche da esperienze nazionali, ma era pure frutto della sua  fede nella Provvidenza divina, che guida gli uomini al bene nonostante sbagli e errori. Di questa fede è stato il testimone simpatico, con la parola, la penna e la vita.