San Gaudenzio

Il santo:

Gaudenzio (Brescia, ?– 410) fu vescovo di Brescia dal 387 al 410, viene venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Teologo ed autore di molti scritti, quando morì san Filastrio il popolo di Brescia lo elesse vescovo, contro la sua volontà: per questo si trasferì in Terrasanta. Fu consacrato da sant’Ambrogio nel 387.

I resti di Gaudenzio si trovano in San Giovanni a Brescia, presso il sito del Concilium Sanctorum. È dipinto spesso su pale d’altare in Brescia, da autori famosi quali il Moretto, Savoldo, ed il Romanino.

La memoria del santo è fissata al 25 ottobre.

Fu l’ottavo vescovo di Brescia, la città in cui era nato. Si sa qualcosa sulla sua vita dai suoi dieci Sermoni, inviati ad un meritevole concittadino che perché malato, non poteva recarsi ad ascoltarlo. Gaudemnzio, per la suo umiltà, pensava di svolgere il suo ministero unicamente attraverso la predicazione. I suoi discorsi vennero copiati e diffusi perché richiesti dai fedeli. Quando fu eletto vescovo, a furor di popolo e con l’approvazione di Sant’Ambrogio, era in pellegrinaggio in Terra Santa. Fece parte anche della missione di vescovi(obbligati poi a tornare indietro) che il Papa ha inviò in aiuto di Giovanni Crisostomo. Gaudenzio, molto colto ma insicuro, godeva fama di grande santità e per questo ebbe la stima di grandi personalità religiose e civili del suo tempo.

Etimologia: Gaudenzio = allegro, gaudente, dal latino

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: A Brescia, san Gaudenzio, vescovo, che, ordinato da sant’Ambrogio, rifulse tra i presuli del suo tempo per dottrina e virtù, istruì il suo popolo con la parola e con gli scritti e fondò una basilica che chiamò Concilio dei Santi.